6 Luglio 2022 -

Due giorni in MTB sui Monti Simbruini laziali

 02/03 luglio 2022  : Parco Nat. Reg. dei Monti Simbruini

Due giorni sul versante laziale dei M.Simbruini

L’appuntamento annuale della due giorni in MTB è stato sapientemente organizzato e guidato dai soci Eugenio Iachini e Raffaele Angelucci: venerdi sera del primo luglio siamo partiti in nove alla volta del piccolo borgo di Camerata Nuova (RM) per partecipare all’entusiasmante weekend sui Monti Simbruini.

L’accoglienza al B&B Villa Alboretum è stata a dir poco magnifica sia per la bellezza del fitto bosco in cui la struttura ricettiva è immersa sia per la bontà delle pietanze che il personale della struttura ci ha fatto gustare. Che dire poi delle due cicloescursioni: come al solito semplicemente stupende sia per la bellezza degli ambienti naturali attraversati sia per le coinvolgenti note storiche e geografiche che l’esperto Eugenio ci ha saputo raccontare, catturando ad ogni sosta la nostra attenzione.

Il primo giorno abbiamo pedalato da Camerata Nuova su un erto sterrato, per fortuna abbastanza ombroso, che ci ha portato sugli estesi pianori in quota di Camposecco, luoghi dove sono stati girati diversi e molto noti film Western. Di incredibile bellezza è stata poi la dolce ascesa lungo la Valle Maiura, coperta da un fitto bosco di maestosi faggi; superato l’Osservatorio di Campo Minio, la pedalabile carrareccia ci ha condotto al punto più alto del tracciato: le Vedute di M.Autore (m 1747). Da qui, spingendo le bici a mano, abbiamo seguito il sentiero, in alcuni tratti molto esposto, per Monna dell’Orso, la cui vista sulle montagne laziali-abruzzesi è stata a dir poco straordinaria. La successiva discesa nel bosco su fondo scorrevole e veloce è stata piacevole, anche se si sono verificate due rotture del cambio che però l’abile e capace Eugenio ha saputo riparare in maniera provvisoria. Arrivati alla Piana di Campaegli abbiamo visitato l’imbocco della grotta detta Stoccolma e poi ci siamo rifocillati sostando al caratteristico borgo di Campaegli. Le due biciclette col cambio bloccato ci hanno costretto a fare una deviazione per il ritorno a Camerata Nuova: dal Rifugio Prataglia abbiamo imboccato un’altra ombrosa e scorrevole sterrata che ci ha riportato al B&B Villa Alboretum.

Rinfrancati dalla lauta cena e dal meritato riposo notturno, il giorno dopo eravamo pronti per affrontare l’altro giro programmato. Purtroppo non è stato possibile riparare la bici di Nicola, per cui lo sfortunato amico ha organizzato una bella escursione a piedi con sua moglie Graziella.  Fino al M.Autore abbiamo percorso lo stesso tracciato del giorno precedente,  però con una gradita deviazione che ci ha portati ad ammirare l’arroccato posto dove sorgeva Camerata Vecchia e il suo castello, oggi del tutto diruti. Dalle strapiombanti balconate del M.Autore abbiamo deviato in direzione N/E attraversando le Rocce del Portellone il cui sentiero, nei primi 200 m, lo abbiamo percorso quasi tutto con le bici a mano fino alla Fonte degli Scifi, dove abbiamo fatto il necessario rifornimento d’acqua. Da qui abbiamo imboccato un sentiero poco scorrevole a causa di radici scoperte e rocce fino a Passo Procoio  (1589 m); poi il divertimento è stato entusiasmante su sentieri e discese veloci e tecniche fino al piazzale del Rifugio SAIFAR. Dall’ampia radura del rifugio abbiamo ripreso il sentiero pedalando su continui sali/scendi alternati a tratti di sottobosco e assolate praterie fino al Colle Cerasolo; ormai provati dal caldo opprimente e dalla fatica dei continui strappi in salita, l’indomito Eugenio ci ha fatto percorrere il famigerato e sconnesso Vallone di Femmina Morta, pensando di dover cambiare il nome con il ”Vallone delle tre Femmine Morte”; ma così non è stato: le tre ardimentose donne biker, Daniela, Stefania e Anna, hanno stoicamente passato indenni l’arduo percorso, ricevendo assoluto rispetto e apprezzamenti da parte di tutti noi maschietti. Raggiunta l’imponente valle del Fosso Fioio, abbiamo percorso gli ultimi 9 Km su una comoda sterrata in leggera discesa interrotta però, in alcuni tratti, da forme erosive e accumoli di bianche rocce e ciottoli causati dalle piene del torrente. Giunti a Camerata Nuova stanchi, ma felici dei due meravigliosi giorni trascorsi sul versante laziale dei Monti Simbruini, dopo una rinfrescante doccia e un altro graditissimo pranzo pomeridiano sotto la frescura degli alberi del B&B, siamo ripartiti alla volta di Lanciano.