22 Giugno 2022 - , ,

M.Marcolano da Madonna della Lanna

L’escursione ha visto la partecipazione 14 soci CAI ed è iniziata all’attacco del sent.R5, sui Prati d’Angro di Vallelonga. Il tempo era stupendo, forse troppo data l’elevata temperatura percepita già dalle prime ore mattutine, che ci ha costretti a spalmarci creme solari e a vestirci con indumenti leggeri e traspiranti. Subito immersi nel sottobosco di una delle più belle zone del parco, il Vallone Cervara, la lenta risalita del sentiero, fino alla sella del M.Lampazzo, è stata alleggerita dal fresco percepito sotto le ombrose fronde della secolare faggeta. In silenzio abbiamo attraversato tutta la radura della sella fino all’attacco dell’erta salita di Rocca Genovese nella speranza di poter avvistare qualche esemplare di fauna selvatica; purtroppo, a causa del caldo e del momento non propizio della giornata, non abbiamo avuto la fortuna di fotografare i tipici mammiferi del parco. Raggiunto a fatica il crinale del versante destro della Valle Cervara, davanti ai nostri occhi si apriva uno straordinario panorama di rara bellezza: girando i nostri sguardi a 360° si stagliavano tutte le vette del parco, i gruppi montuosi del Velino-Sirente, dei Simbruini, degli Ernici e, a N/W, l’estesa conca del Fucino. Camminando in direzione Ovest lungo i facili saliscendi della dorsale abbiamo attraversato prima la vetta di Rocca Genovese (m 1944) e poi la cima del M. Marcolano (m 1940). Qui, dopo la dura ascesa di circa 1000 m di dislivello, ci siamo rifocillati consumando in nostro pranzo al sacco e godendo del fresco venticello che stemperava il calore del sole al suo zenit. Il tratto finale del percorso, anche se tutto in discesa sul sent. R4, ha messo a dura prova le nostre caviglie e ginocchia, ma all’arrivo a Madonna della Lanna tutti manifestavano soddisfazione e gioia dimostrando di aver affrontato l’impegnativa escursione “EE” con una buona preparazione fisica, con un adeguato equipaggiamento e con lo spirito giusto di chi viene in montagna per viverla, amarla e rispettarla. La cigliegna sulla torta è stato l’incontro con l’altro gruppo di escursionisti TAM del CAI di Lanciano, con i quali abbiamo condiviso l’interessante visita guidata all’ Incile del Fucino (straordinaria opera di ingegneria meccanica concepita per il prosciugamento del lago del Fucino) e una fresca birra con patatine al paese di Aielli (denominato Borgo Universo poiché si presenta come un museo a cielo aperto ricco di murales).
Gianfranco Cavasinni