20 Settembre 2021 -

P.N. Monti Sibillini escursione geologica alla faglia sismica del Monte Vettore

Il 12 settembre scorso eravamo in 21 a Forca di Presta, pronti per affrontare la lunga salita che conduce alla vetta del Monte Vettore che, con i suoi 2476 m, è la cima più alta dei Monti Sibillini. Insieme a noi della sezione di Lanciano, hanno partecipato anche la simpaticissima Oumnia del CAI di Avezzano e l’esperto Adriano, socio del CAI di Pescara. Ci siamo incamminati sull’affollato sent.101 con passo lento ma costante ed abbiamo fatto una sosta al ripiano di Croce Zilioli, dove la nostra prima guida, la geologa Stefania, ci ha egregiamente parlato della faglia del M. Vettore – M.Bove,  lunga cicatrice che taglia la montagna da Nord a Sud per 30 Km e che è stata la causa del terribile sisma del 30/10/2016. Il clima era perfetto, il sole pieno e la temperatura gradevole ci hanno permesso di continuare a salire senza eccessivi sforzi ed a raggiungere prima il Rif. Zilioli e la Sella delle Ciaule e poi, seguendo il lungo serpentone umano, l’ambita vetta del Vettore. Il panorama di cui abbiamo avuto la fortuna di godere, grazie anche alla splendida giornata, è stato veramente incantevole: oltre alle altre cime dei Sibillini, quali il M.Redentore, il Pizzo del Diavolo, il M.Torrone, il M.Porche, la Sibilla e il M.Bove Sud, abbiamo spaziato i nostri sguardi sul Mare adriatico ad Est, sulle altre vette dell’Appennino Umbro-Marchiggiano e sulle nostre impareggiabili ed amate montagne abruzzesi. Il ritorno è stato sulla stessa via fino al ripiano di Croce Zilioli e da qui abbiamo percorso un fuori sentiero seguendo l’emergenza della faglia fino alla sottostante strada asfaltata. In quest’ultimo tratto Stefania ci ha fatto percorrere in discesa il lungo gradino che si manifesta sulla coltre terrosa e vegetale e che testimonia l’abbassamento del terreno determinato dal sisma del 30/10/2016 e, in alcuni particolari punti, lo “specchio di faglia”, cioè porzioni di roccia sub-verticali che evidenziano i ripetuti eventi sismici avvenuti nel corso degli ultimi millenni. A fine escursione, riprese le auto, abbiamo tutti gradito la sosta ad un bar di Acquasanta Terme, dove abbiamo brindato con birra e patatine e ringraziato gli organizzatori della bella ed interessante escursione.

Gianfranco Cavasinni