27 Luglio 2020 - ,

CAI contro la proposta di riperimetrazione del Parco naturale regionale Sirente-Velino

CAI Abruzzo e associazioni ambientaliste in campo contro la proposta di riperimetrazione del Parco naturale regionale Sirente-Velino

Lo scorso 15 Giugno la giunta regionale, su iniziativa del presidente della Regione Marco Marsilio e del vice presidente Emanuele Imprudente, ha approvato il progetto di legge “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini” che prevede una riperimetrazione del territorio del Parco da 54.361 a 46.381 ettari, quindi ipotizzando un taglio di ben 8000 ettari!

C’è da premettere che il Parco, affidato attualmente al dirigente regionale Igino Chiuchiarelli, è commissariato ormai dal 2015 e vive una drammatica stasi visto il risibile budget di 700mila euro l’anno che a malapena basta per pagare gli stipendi del ridottissimo personale e i danni causati dalla fauna selvatica; ma soprattutto è in attesa da decenni dell’approvazione del Piano del Parco che permetterebbe di rimodulare, allentandoli,  i vincoli ambientali e paesaggistici nei singoli territori dove insistono attività  antropiche e facendo decadere le stringenti clausole di salvaguardia che dovevano durare giusto il tempo  necessario ad approvare il Piano, subito  dopo l’istituzione del Parco, nel lontano 1989!

E’ proprio per la crescente insofferenza nei confronti dei vincoli ambientali e paesaggistici, dei divieti edificatori e del surplus di burocrazia, cui non ha fatto riscontro uno sviluppo del turismo e dell’economia locale,  che hanno fatto fronte unico per la riperimetrazione, buona parte dei  sindaci della Valle Subequana, quelli di Acciano, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Fagnano Alto, Molina Aterno, Tione degli Abruzzi ed Ocre; territori che coincidono con la zona più depressa e in via di spopolamento dell’area protetta. Anche se le responsabilità del declino non possono essere  imputate solo all’ente Parco.

La nuova perimetrazione, si spiega nella relazione “è funzionale alle esigenze delle comunità locali e espressione della volontà popolare, non incide sostanzialmente sulle peculiarità ambientali del parco, agendo quasi esclusivamente su territori agricoli, invece permette di affrontare in maniera sostanziale i problemi su descritti e arrivare a condizioni migliorative sia per gli imprenditori agricoli che per i comuni interessati. Inoltre l’esclusione delle aree, oggetto di riperimetrazione, che costituiscono le zone in cui si verificano i maggiori danni alle colture da cinghiali, determina un rilevante efficientamento delle procedure connesse”.

Motivazioni che di fatto strizzano l’occhio alle lobby dei cacciatori e ai nemici delle aree protette con scopi economici…Gran parte del taglio previsto è nella valle dell’Aterno dove il contenzioso principale riguarda la caccia. Riduzioni al perimetro del Parco sono previste anche sull’Altopiano delle Rocche, il cuore turistico dell’area protetta, dove si continua a progettare l’ampliamento della zona sciistica di Ovindoli-Magnola.

Per contro sono più di 55.000 le firme sulla petizione on-line che è stata lanciata nei giorni scorsi, da un fronte molto ampio di associazioni contrarie alla riduzione del Parco regionale Sirente-Velino. “Le associazioni non si limitano a chiedere di fermare l’assurda proposta di riduzione del perimetro del parco regionale, ma quello che vogliono è un rilancio dell’area protetta, un progetto che porti innanzitutto a conclusione il periodo del commissariamento, scandalosamente troppo lungo, che veda l’approvazione del piano del Parco e che nomini un presidente esperto in materia di gestione ambientale e politiche di sviluppo territoriale».

Questo hanno ribadito le associazioni ambientaliste venerdì 3 luglio a L’Aquila in sede di seconda commissione al Consiglio regionale e questa la lista  di chi aderisce all’appello: Wwf Abruzzo, Italia Nostra-Consiglio delle Sezioni d’Abruzzo, Cai Abruzzo, Lipu, Salviamo l’Orso, Ambiente e/è Vita, Mountain wilderness, Enpa, Altura, Fare Verde Abruzzo, FederTrek, Federazione Nazionale Pro Natura, Cooperativa Ecotur, Orso and Friends, Gufi (Gruppo unitario per le foreste italiane), Dalla Parte dell’Orso, Appennino ecosistema, Conalpa onlus Abruzzo.

Eparadossale che proprio lAbruzzo, la Regione delle aree protette, vada a compromettere il suo unico Parco regionale, invece di farne un modello da seguire e un esempio di buone pratiche. Si punti a una gestione innovativa, basata sulla conservazione e sul dialogo con le comunità locali“.

La petizione si può firmare al link.

Il prossimo 7 agosto è prevista una manifestazione ad Avezzano organizzata da tutte le associazioni ambientaliste coinvolte, per la difesa e il rilancio del Parco naturale regionale Sirente-Velino.

Il CAI Lanciano ringrazia la nostra socia Paola Pavoni per aver redatto questo articolo e per averci portato alla sensibilizzazione di questo atto “antiecologico” che vogliono praticare sulle nostre amate montagne!