VIAGGIO in CROAZIA 2025

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Partenza da Lanciano il 30 maggio ore 13,30 con bus granturismo autolinee Parente di Francavilla con Andrea al volante (che risulta subito simpatico, non fosse altro per l’ottimo caffè con cui sull’autobus ci ha deliziato). Arrivo ad Ancona verso le 16 e imbarco di lì a poco. Saliamo sulla nave attraverso due eleganti scale mobili (si sparge la voce che il traghetto fosse una ex nave da crociera). Sul ponte una raffinata cena offerta dal CAI, piatto forte: “mortadella”, poi, immancabili, le fotografie al tramonto.

Arrivati a Spalato ci dirigiamo subito verso la prima tappa della nostra vacanza a Zadvarj pochi km più a sud, dove ci sono le gole del fiume Cetina. Lì il fiume è bellissimo, sia dentro l’acqua (per chi ha fatto canyoning), sia sopra l’acqua (per chi ha fatto kajak)… tranne Francuccio e Marcella che hanno pensato bene di capovolgersi con la canoa e di fare quindi la doppia esperienza dentro-fuori, sia se visto dalla sommità delle gole alte 200 metri (per chi ha fatto trekking). A sera nuovo imbarco e arrivo sull’isola di Mljet. L’isola è completamente ricoperta di boschi e lì in un piccolo golfo c’è il borgo di Sobra dove ci aspettano le camere. A cena il ristorante ha i tavoli sul mare, il tramonto è meraviglioso, il pesce alla griglia è ottimo e praticamente ci siamo solo noi. Insomma, un piccolo paradiso.

Il giorno dopo (domenica) primo trekking. Obiettivo la cima del VeliKi Grad. Siccome si parte dal livello del mare il dislivello coincide con la sua altezza (516 metri – di cui gli ultimi da arrampicare mani e piedi).  Siamo su un’isola e quindi sulla cima il panorama a 360 gradi sul mare e sulla costa croata è letteralmente mozzafiato. Una volta ridiscesi, non paghi, visita alla grotta di Ulisse, sul mare, con i primi tuffi della stagione da parte dei più intraprendenti (Marta, Maurizio, Tonino e l’immancabile Franco – qualcuno in mutande).

Lunedi ci dividiamo in due gruppi, esattamente 15 e 15, uno destinato a visitare il parco nazionale situato sull’isola, dove ci sono il grande e il piccolo lago, l’altro, prendendo un traghetto, a visitare l’antica repubblica marinara di Dubrovnik.  Dubrovnik è una vera perla architettonica e storica e la sua attrazione principale sono le sue mura. Esse infatti, sono imponenti, articolate in una serie numerosa di torrioni fortificati e soprattutto, nonostante i secoli e le guerre, completamente intatte, per cui la loro visita permette di aggirare tutta la città.

Lasciata l’isola di Mljet ci siamo spostati sulla penisola di Peljesac con il programma di salire il giorno dopo sul monte Sveti Ilija (961 mt, 1100 mt di dislivello circa). Eravamo solo in 10 perché la maggior parte del gruppo ha optato per visitare il bellissimo borgo fortificato di Korchula sull’isola vicina. L’ascesa non è stata banale, anche perché, partendo dal livello del mare il caldo ci ha dato tregua solo in prossimità della cima. Inoltre è stata particolarmente impegnativa la discesa, ripida, assolata, e piena di antipaticissime pietraie. Ovviamente il panorama che abbiamo goduto dalla cima, a ovest dell’arcipelago dell’isola di Korchula e del mare aperto e a est dell’isola di Hvar e della costa croata, ci ha ripagato di ogni fatica. (P.S. un particolare plauso a Cesare che a 78 anni suonati non si è mai scoraggiato e ha tenuto duro fino alla fine).

Il giorno dopo, prima di ripartire, tanto per non farci mancare niente: sosta a Ston sulla parte sud della penisola. Pensavamo tutti di aver finito di salire e di arrampicarci e invece sorpresa: Ston è una cittadina molto particolare, è fortificata e le sue mura con ripidi gradini si arrampicano in modo quasi rettilineo sulla montagna che le sta alle spalle per quasi 300 metri, si dipanano da un lato e poi ridiscendono altrettanto ripidamente dall’altra parte, insomma una fatica, ma potevano quelli di un gruppo CAI non salirci? Grande sudata per tutti, presto ripagata però da una meravigliosa pepata di cozze e un buonissimo risotto al nero di seppia gustati in un grazioso ristorantino locale. “TUTTO OFFERTO DAL CAI”.

Che dire alla fine? Grazie! Grazie a Natasha, senza la quale non avremmo mai conosciuto le isole e i bellissimi posti dove ci ha portato. Grazie a Marcella e Assunta che per mesi hanno lavorato per la riuscita di questa bellissima gita e che non hanno lasciato niente al caso. Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto da Rodolfo a Leontina, da Luciana a Franca e scusatemi se non li cito tutti. E, infine, grazie alla sezione CAI di Lanciano che è sempre piena di gente bella che organizza, che sostiene e che partecipa.

Alessandro Tenaglia