6 Luglio 2020 - ,

Le Pagliare di Tione dai Prati del Sirente

Ju spìcchie de ju timpe
ha reggestrate fètte succise a ju paièse
ònda la fantasì se mmìschia che’ lu sacre,
la mùseca de còre che’ bòlle de sulènzie,
ju prufume de l’ària che’ sùleche de tèrra, ònda p’èsse felice
se campa pe sunnà, se sònna pe campà.
(Lo specchio del tempo
ha registrato fatti avvenuti in un paese
dove la fantasia si mischia col sacro,
la musica del cuore con bolle di silenzio,
il profumo dell’aria con i solchi della terra,
dove per essere felici si vive per sognare,
si sogna per vivere.)
Così verseggia in dialetto sulmontino il poeta e scrittore Evandro Ricci e così il nostro allegro gruppo di 15 persone, quasi tutto al femminile, fa rivivere il caratteristico agglomerato di casupole in pietra locale: le Pagliare di Tione
E’ la prima escursione CAI TAM del 2020 che suggella la fine di una reclusione forzata e un isolamento estraniante e questo ci fa sentire liberi e uniti (nonostante il dovuto distanziamento)!
Probabilmente era così che si sentivano anche gli abitanti della Valle Subequana quando con l’arrivo della bella stagione, rotte le catene del gelo, in una carovana festosa, si apprestavano a raggiungere il piccolo borgo silente ai piedi del Sirente per passarvi tutta l’estate a coltivare e pascolare.
Anche la nostra serpeggiante processione si incammina allegra tra gli alberi del bosco misto di faggi e roverelle, arriviamo a destinazione giusto per il pranzo e dopo ci dedichiamo all’immancabile servizio fotografico per immortalare la bellezza del luogo con tutti suoi abitanti e noi tra loro.
Decidiamo di abbreviare la sosta per arrivare in tempo alla visita della Cattedrale di San Pelino a Corfinio e ci apprestiamo al ritorno sulla stessa via senza intoppi: la presidente intona canti con gli altri coristi del gruppo, la sfacciata Natasa non perde occasione per fare battute irriverenti e poi c’è Albina che mai tace e ci piace!
Arriviamo a Corfinium, che conserva in un museo i ricordi del suo glorioso passato ed entriamo nel Complesso Valvense, tra i più importanti monumenti romanici d’Abruzzo (1124): sorge sui resti dell’antica capitale italica e comprende la Cattedrale di San Pelino, la Cappella di Sant’Alessandro, l’Episcopio e la torre di guardia, usata poi come campanile. La giornata volge al termine e torniamo a casa arricchiti e soddisfatti, una notte di riposo ci attende.. d’altronde..se campa pe sunnà, se sònna pe campà.